Conoscenza delle line fondamentali della storia dell’arte e della storia culturale, in particolare del XIX e del XX secolo e fino a oggi.
Dal punto di vista delle conoscenze, il corso si propone di favorire l’incontro con l’evoluzione storica del pensiero critico rispetto all’arte visiva nelle sue diverse declinazioni (pittura, scultura, architettura, etc.). Particolare importanza viene dunque attribuita alla comprensione dell’evoluzione storica della critica d’arte, letta come disciplina che si trasforma nel tempo in base alle diverse istanze sociali, culturali, epistemologiche.
Dal punto di vista delle competenze, alla fine del corso gli studenti avranno sviluppato una diversa comprensione della complessità che fa sì che un’opera d’arte (o un nucleo di opere, o un movimento…) venga letto in modo diverso a seconda delle epoche storiche e delle loro urgenze.
La storia dell’arte e la storia del pensiero critico che la interpreta risulteranno così strettamente intrecciate, e anzi impossibili da separare. Questa presa di coscienza, supportata dalla conoscenza di una serie di casi di studio, renderà gli studenti maggiormente capaci di muoversi nel mondo del visivo e di utilizzare gli strumenti storici, che sia in vista della tesi di laurea o nell’ambito professionale.
Dato il taglio del corso, gli studenti matureranno anche un maggiore spirito critico rispetto ai dispositivi espositivi (museo, mostra, fiere di arte contemporanea…), letti non come sfondi neutri ma come agenti di critica d’arte a tutti gli effetti.
Il corso si articola in due parti. La prima, quantitativamente più corposa, è dedicata a tracciare un’evoluzione storica della critica d’arte attraverso i suoi protagonisti, dalle origini ai giorni nostri, approfondendo in particolare temi e protagonisti del XIX e XX secolo.
La seconda parte è dedicata ad approfondire il lavoro di curatori e critici che hanno utilizzato il museo/la mostra/la fiera di arte contemporanea come strumento della propria pratica, in particolare dagli anni Sessanta ad oggi (Szeeman, Didi-Hubermann, Enwezor etc). Questa seconda parte del corso, che si integra concettualmente con l’insegnamento di museologia pur adottando un taglio diverso, vuole costituire un approfondimento che possa essere utile agli studenti – dal punto di vista metodologico - anche nella loro futura pratica professionale, presentando casi di studio recenti e internazionali e incoraggiando un dibattito su modi, linguaggi e possibilità di fare critica d’arte nella contemporaneità.
Tutte le lezioni sono supportate da slides, che vengono puntualmente messe a disposizione degli studenti e delle studentesse. Nel corso delle lezioni verranno letti brevi brani scritti dai critici di cui si tratterà, con lo scopo di far sentite la “viva voce” degli autori e di allargare lo spettro delle fonti utilizzate.
Oltre alla dinamica frontale, si incoraggia il dialogo e la partecipazione attiva, anche a partire da sollecitazioni puntuali da parte della docente o da iniziative individuali degli studenti (lettura di un saggio o di un articolo, visita a un museo o collezione, etc.).
Se possibile, compatibilmente con la situazione sanitaria e con il numero degli iscritti, si organizzeranno visite a musei o mostre, a Bergamo o eventualmente in altre città.
L’esame (orale) è finalizzato a verificare la conoscenza dei temi trattati e la comprensione dei nodi critici fondamentali che li caratterizzano.
L’esame si configura pertanto come un colloquio in cui vengono poste domande aperte, così da consentire ai candidati di mostrare la propria capacità di costruire un discorso in autonomia. Occasionalmente potranno essere presentate delle immagini, allo scopo di aiutare l’analisi di un periodo storico, di un movimento, etc.
La valutazione, piuttosto che sulla verifica della conoscenza di nozioni storiche puntuali, si basa sulla capacità di muoversi con autonomia e ricchezza di riferimenti all’interno della storia della critica d’arte, sulla precisione del linguaggio specialistico, sulla capacità di descrivere il panorama culturale entro cui si collocano i momenti fondanti della disciplina.
Per le indicazioni bibliografiche si rimanda alle informazioni pubblicate su Leganto.
Qualora l'insegnamento venisse impartito in modalità mista o a distanza, potranno essere introdotte modifiche rispetto a quanto dichiarato nel syllabus per rendere il corso e gli esami fruibili anche secondo queste modalità.
Knowledge of the basic lines of art history and cultural history, particularly the 19th and 20th centuries up to today.
From the point of view of knowledge, the course aims to encourage the encounter with the historical evolution of art criticism with respect to visual art in its various forms (painting, sculpture, architecture, etc.). Particular importance is therefore attributed to the understanding of the historical evolution of art criticism, read as a discipline that transforms over time according to different social, cultural, epistemological instances.
From the point of view of competences, at the end of the course students will have developed a different understanding of the complexity that allows to read a work of art (or a nucleus of works, or a movement...) differently according to the different historical periods and their urgencies.
The history of art and the history of the critical thought that interprets it will thus be closely intertwined, and indeed impossible to separate. This awareness, supported by the knowledge of a series of case studies, will make students more capable of moving in the world of the ‘visual’ and of using historical tools, whether in view of the thesis or in the professional field.
Given the contents treated in the course, students will also develop a sharper critical spirit with respect to exhibition devices (museums, exhibitions, art fairs…), read not as neutral frameworks but as agents of art criticism in their own right.
The course is divided into two parts. The first, quantitatively more substantial, is dedicated to tracing the historical evolution of art criticism through its protagonists, from its origins to the present day, examining in particular themes and protagonists of the 19th and 20th centuries.
The second part is dedicated to an analysis of the work of curators and critics who have used the museum/exhibition/fair of contemporary art as an instrument of their practice, in particular from the 1960s to the present (Szeeman, Didi-Hubermann, Enwezor etc). This second part of the course, which conceptually integrates with the course of museology while adopting a different perspective, aims to be an in-depth study that can be useful to students - from a methodological point of view - even in their future professional practice, presenting recent and international case studies and encouraging a debate on ways, languages and possibilities of doing art criticism in the contemporary world.
All lessons are supported by slides, which are regularly made available to the students. During the lessons, short passages written by the critics will be read, with the aim of making the authors' "viva voce" heard and of widening the spectrum of the sources used.
In addition to the frontal dynamic, dialogue and active participation are encouraged, also starting from punctual solicitations from the Professor or from individual initiatives of the students (reading of an essay or an article, visit to a museum or collection, etc.).
If possible, compatibly with the health situation and the number of students enrolled, visits to museums or exhibitions will be organized, in Bergamo or possibly in other cities.
The oral exam is aimed at verifying the knowledge of the topics dealt with and the understanding of the fundamental critical issues that characterize them.
Therefore, the exam takes the form of an interview in which open-ended questions are asked, in order to allow the candidates to demonstrate their ability to construct a discourse independently. Occasionally, images may be presented in order to help analyze a historical period, a movement, etc.
The evaluation, rather than on the verification of the knowledge of precise historical notions, is based on the ability to move with autonomy and richness of references within the history of art criticism, on the precision of the specialized language, on the ability to describe the cultural landscape within which the fundamental moments of the discipline are placed.
For bibliographical indications please refer to the information published on Leganto.
If the course is taught in mixed or distance mode, changes may be introduced with respect to what is stated in the syllabus in order to make the course and exams usable in these modes as well.