ANTROPOLOGIA | Università degli studi di Bergamo - Didattica e Rubrica

ANTROPOLOGIA

Attività formativa monodisciplinare
Codice dell'attività formativa: 
40073

Scheda dell'insegnamento

Per studenti immatricolati al 1° anno a.a.: 
2022/2023
Insegnamento (nome in italiano): 
ANTROPOLOGIA
Insegnamento (nome in inglese): 
ANTHROPOLOGY
Tipo di attività formativa: 
Attività formativa Affine/Integrativa
Tipo di insegnamento: 
Opzionale
Settore disciplinare: 
DISCIPLINE DEMOETNOANTROPOLOGICHE (M-DEA/01)
Anno di corso: 
1
Anno accademico di offerta: 
2022/2023
Crediti: 
6
Responsabile della didattica: 

Altre informazioni sull'insegnamento

Modalità di erogazione: 
Didattica Convenzionale
Ciclo: 
Primo Semestre
Obbligo di frequenza: 
No
Ore di attività frontale: 
30
Ore di studio individuale: 
120
Ambito: 
Attività formative affini o integrative
Prerequisiti

- conoscenza della storia moderna e contemporanea
- conoscenza delle principali correnti della filosofia moderna e contemporanea
- capacità di comprensione dei testi, di costruire connessioni fra i contenuti e formulare
quadri sintetici

Obiettivi formativi

L’obiettivo generale del corso consiste nel fornire conoscenze e stimolare riflessioni
critiche sugli strumenti utilizzati per descrivere le differenze fra i gruppi umani nella
società contemporanea.
Il corso proporrà un percorso storico sul tema delle diversità, con l’obiettivo di far
conoscere le ragioni e le forme della nascita di una prospettiva antropologica, con i suoi
strumenti concettuali (il concetto di cultura, il relativismo) e di ricerca sul campo
(l’etnografia). In questo tragitto, oltre a confrontarsi con i principali snodi del pensiero
antropologico, verranno approfondite e criticate le ipotesi scientifiche ispirate al
razzismo, ovvero quei discorsi che, da un lato, spiegano identità e differenze fra i gruppi
umani riferendosi a caratteristiche considerate immutabili (il patrimonio biologico, le
origini, l’identità etnica o l’appartenenza culturale) e, dall’altro lato, stabiliscono
gerarchie sulla base della svalutazione e del distanziamento di ciò che è definito
diverso.
L’analisi dei discorsi razzisti e delle forme contemporanee di razzializzazione sarà
finalizzata al potenziamento delle capacità di analisi e di interpretazione delle pratiche
sociali quotidiane, in particolare per quel che riguarda i processi di costruzione,
valorizzazione e svalorizzazione dell’identità e delle differenze culturali.

Contenuti dell'insegnamento

Il corso seguirà un percorso storico sul tema delle diversità, intrecciando quadri storici e
dibattiti politico-filosofici con la genesi e lo sviluppo della prospettiva antropologica.
Questo percorso prenderà avvio dal momento della “scoperta” dell’America inteso come
momento di rottura che ridefinisce in maniera inedita rispetto al passato la questione
della diversità umana. A partire da questo, si delineerà il percorso che porta alla nascita
e alla affermazione della prospettiva antropologica, ovvero una postura scientifica che,
nel quadro di una ampia e complessa serie di cambiamenti filosofici e politici, ha
affrontato il tema delle differenze con un suo armamentario teorico e di ricerca basato
sul concetto antropologico di cultura, sulla critica dell’etnocentrismo e la proposta del
relativismo culturale, sull’etnografia. In questo passaggio saranno presentate alcune
delle ipotesi teoriche più utilizzate e discusse nella storia della disciplina, ovvero quelle
legate all’evoluzionismo, ai funzionalismi e allo strutturalismo. Questa serie di concetti e
posture scientifiche sarà presentata e discussa anche in relazione all’assetto coloniale e
al ruolo che vi ha svolto il sapere antropologico.
L’itinerario nella storia della disciplina proseguirà delineando i dibattiti epistemologici e i
mutamenti politici che hanno messo in discussione il paradigma antropologico classico e
i suoi principi aprendo nuove prospettive di ricerca etnoantropologica. Verranno quindi
presentate le proposte ed i dibattiti teorici che fanno riferimento all’antropologia
dinamista all’antropologia sociale che propongono una ridefinizione in termini dinamici

e stratificati dei concetti di cultura ed identità. A partire da questo passaggio teorico, e
dalle sue connessioni con i radicali mutamenti generati dai processi di decolonizzazione,

verranno presentate le prospettive teoriche più recenti, legate all’ermeneutica e al post-
strutturalismo, per poi affrontare le riflessioni attorno al concetto di globalizzazione e

l’emergere delle prospettive post-coloniali e de-coloniali.
Infine, saranno presentate le prospettive teoriche che hanno affrontato criticamente il
tema del rapporto fra uomo e ambienti naturali proponendo, a partire dal concetto di
antropocene, una discussione radicale dell’antropocentrismo anche in relazione alla
catastrofe ambientale.
In tutti questi passaggi, la ricostruzione storiografica sarà calata ben dentro gli snodi
politici e culturali e si affronterà in maniera specifica la genesi e lo sviluppo del pensiero
razzista, dalle ipotesi del razzismo scientifico formulate nel XVIII secolo, fino alle più
recenti formulazioni del “razzismo senza razza”.

Metodi didattici

Lezioni frontali, con il supporto di slides e video.
Discussione partecipata dei temi principali del corso.
Durante il corso verrà svolto un Seminario di lettura e discussione di testi tratti dalla
letteratura antropologica classica e contemporanea che impegnerà 9 ore di lezione. I
testi saranno preventivamente messi a disposizione attraverso il sito web del docente.
La lettura e la discussione collettiva dei materiali permetteranno di approfondire alcuni
fra i temi principali del corso, per questo il Seminario di lettura è parte integrante del
corso per i frequentanti.

Modalità verifica profitto e valutazione

Test scritto con domande chiuse, aperte brevi e aperte lunghe.

Altre informazioni

Il 60% della valutazione finale può essere acquisito attraverso la partecipazione attiva ai
Seminari di lettura e la redazione di un approfondimento scritto su temi teorici o di
ricerca secondo le indicazioni fornite durante le lezioni.