Conoscenza dei principali orientamenti delle scienze dell'educazione, con particolare riferimento alla pedagogia generale e sociale
- L’esperienza della pandemia e della guerra e i cammini impegnativi che da esse si aprono meriteranno un’attenzione forte e profonda: gli studenti e le studentesse rifletteranno su come l’ educazione vada serbata e alimentata come gioco impegnativo di esposizione reciproca tra generazioni, e di con-naissance, di costruzione comune, di visione che lega in responsabilità.
- Il corso intende condurre le studentesse e gli studenti a confrontarsi con alcune questioni cui si trova 'costretto' il lavoro formativo quando si deve confrontare con l'esperienza dell’ingiustizia, della crisi , della violenza agita e subita. Studenti e studentesse si confronteranno con riflessioni recenti di pedagogisti, antropologi, psicosociologi e con i dispositivi proposti dalle scienze dell'educazione.
- Alla fine del corso studentesse e studenti avranno maturato conoscenze e consapevolezze riguardo alcuni attraversamenti, decisivi per l'avventura umana, segnati dalla vulnerabilità e dalla colpa, dall’affidamento, e dal rischio, dalla pressione della forza subita e dalla ricerca di riscatto e riconciliazione, dalla ritessitura di legami trasportatori di memorie ferite.
- Dare parola a persone segnate da debolezze irriducibili, o da esperienze di fallimento e colpa, offrire spazi tutelati per esercitarsi alla libertà di scelta responsabile, alla creatività e intraprendenza sono le strategie di cui tornare a studiare i caratteri nel tempo riaperto dalla pandemia.
Il corso assumerà come sua cornice le domande radicali rivolte alla relazione educativa dalla pandemia. Domande legate alla origine di tale relazione nella cura tra donne e uomini e tra generazioni, volta al futuro, alla coltivazione della vita; domande sospese e legate alla fiducia e alla capacità di affrontare rischio e dedizione; domande sulla paura, e sulla promessa.
La realtà del conflitto e della separazione ci mostrano che siamo responsabili nel confronto del passato ma anche del futuro, quando la vita a venire è minacciata. Occorre riscoprire il legame tra patire e potere, perché questo si apra alla reciprocità. E si trovi un’energia comune nell’umana debolezza e contraddizione.
- Lo scontro con il mondo reale di adolescenti, o di adulti vulnerabili rilancia una ricerca di senso. Toccare con mano il mondo reale nella sua drammaticità può essere punto di partenza per un futuro altro: l’educatore si colloca su questa soglia, dove un adulto pure nella prova, sta in piedi e non si sottrae.
-La violenza, l’incertezza dei legami, la vulnerabilità, il confronto con la morte, il rischio dell’affidamento (acuiti negli anni della pandemia), come la società del plurale e l’indifferenza diffusa definiscono nuovi confini dell’educazione (e dell’educabilità), richiamano alla fatica dell’incontro con l’altro ed al mistero di ognuno. Gli educatori e gli operatori sociali incontrano spesso l’ultima resistenza delle donne e degli uomini coinvolti in incontri difficili ed impegnativi.
- Nel tempo di durezza e di esodo qual è il nostro, reso evidente dalla pandemia, le persone possono tornare alla “coscienza vuota” o trovare una nuova esperienza del legame: l’educare si trova di fronte alla questione del difficile costituirsi della coscienza morale, e al compito di rendere giustizia e di aver cura.
- Il DPR 488 del 1988 introduce per i minori l’istituto della “messa alla prova”, durante il quale si sospende il processo, si promuovono azioni “per riparare le conseguenze del reato” e per “promuovere la riconciliazione del minore con la persona offesa”. Il corso intende proporre lo studio di elaborazioni e di pratiche per la costituzione di uno spazio pedagogico nell’esecuzione penale (detentiva ed esterna), che permetta di rielaborare difficoltà, disagi e svantaggi, di riparare offese e relazioni, di contrastare il costituirsi di “carriere devianti”, o “criminali”.
Il corso intende, infine, riprendere l’elaborazione recente attorno alle CoRe (Comunità di relazioni riparative) particolarmente attuale in una convivenza scossa dalle questioni delle interdipendenze, del rischio, delle fratture e dei sospetti, della “costruzione del nemico”.
Alcune delle lezioni del modulo B si svolgeranno presso la Casa circondariale di Bergamo e presso luoghi di comunità riparativa e saranno aperte alla partecipazione di operatori penitenziari, di educatori, di operatori sociali.
La didattica si svolgerà:
- tramite lezioni frontali, sempre con una particolare attenzione a promuovere il dialogo il confronto, un atteggiamento di ricerca e riflessione con le studentesse e gli studenti frequentanti;
- realizzando momenti di incontro con operatori sociali impegnati nelle aree interessate dal modulo con i quali realizzare studi di caso ed esame critico delle pratiche sociali e dei servizi;
- facendo lavorare gli studenti a piccoli gruppi su testi, materiali e ricerche riguardanti i temi del modulo al fine di far loro produrre contributi ed approfondimenti da discutere all’interno del corso stesso.
Parallelamente al corso, con frequenza libera si organizzerà un gruppo di studio sui temi della giustizia riparativa, che si avvarrà dei rapporti stabiliti attivati da alcuni anni con Istituti di pena lombardi e con Comunità per la messa alla prova e l’affidamento di detenuti in pena alternativa. Gli esiti dell’esperienza verranno riportati all’interno del lavoro sviluppato durante il corso.
Qualora l’insegnamento venisse impartito in modalità mista o a distanza potranno essere introdotte modifiche rispetto a quanto dichiarato nel syllabus per rendere il corso e gli esami fruibili anche secondo queste modalità.
Nello svolgimento del corso e delle attività collegate, gli studenti vivranno occasioni di valutazione formativa e di autovalutazione. Partecipazione e qualità dei contributi offerti durante il corso, come pure le elaborazioni prodotte a conclusione dei seminari verranno considerati nella valutazione finale.
Il colloquio d’esame sarà condotto proponendo domande aperte e specifiche per verificare il livello di comprensione di quei testi dei quali si chiede conoscenza completa. Si proporranno, poi, questioni problematiche e casi per verificare la capacità degli studenti di analizzare contesti complessi a muoversi all’interno di una progettazione educativa e sociale nei contesti dell’esecuzione penale. Con particolare attenzione ai processi della giustizia riparativa.
Per il conseguimento dell’eccellenza si valuteranno: le capacità degli studenti di effettuare connessioni e di individuare nodi problematici; la capacità degli studenti di porsi domande legittime, nuove, critiche a partire dall’esperienza di studio; l’utilizzo di un pensiero strategico.
Verrà proposto un ciclo di seminari di approfondimento attorno alle pratiche di giustizia riparativa e di mediazione penale. Durante i seminari verranno distribuiti materiali e indicazioni bibliografiche specifiche. Se vi saranno le condizioni, alcuni seminari verranno realizzati in Istituti di pena lombardi, le modalità di partecipazione verranno indicate sul sito.
Per gli studenti Erasmus è prevista la possibilità di utilizzare una bibliografia in parte in lingua. Va concordata con il docente. Il colloquio può essere sostenuto in parte in lingua. Un testo andrà scelto tra quelli indicati nella bibliografia in lingua italiana.
Si invitano studentesse e studenti a controllare periodicamente sulla pagina del corso e sul sito l'offerta di seminari, visite, laboratori connessi al corso, a partecipazione libera.
Per gli studenti Erasmus è prevista la possibilità di utilizzare una bibliografia in toto o in parte in lingua. Va concordata con il docente. Il colloquio può essere sostenuto in parte in lingua. Un testo andrà scelto tra quelli indicati nella bibliografia in lingua italiana.
Knowledge of the principal guidelines of educational needs with specific reference to general and social pedagogy
- The experiences of the pandemic and of the war, the demanding ways they open, deserves a deep attention: students will study and reflect about the exposition between generations, about the experience of con-naissance, of common building, of a vision that ties people in responsibility
. The course aims to lead students to cope with questions social and educational training has to face with the experience of injustice, of crisis, with the experience of violence, acted and suffered. Students will have to study and analyze the most recent studies of pedagogists, anthropologists, psycho-sociologists and the most recent research of the sciences of education.
By the end of the course students will be aware of the importance of crossing human adventure marked by frailty, by guilt, pressure, suffered violence, by trust and risk, and by the desire of redemption and reconciliation, by the necessity of re-establishing bonds of wounded memories.
To give voice to people marked by extreme weakness and fragility, or by experiences of failure and guilt, to offer protected spaces where it’s possible to exercise freedom of responsible choice, of creativity are strategies of which it’s important to study and analyse feature in our time after pandemic and in time of war.
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The course will investigate the radical questions posed to education by pandemic and by war. Questions which are tied to the origins of the educational relation, a relation of care between women and men, between generations, with an approach to the future; questions which are suspended and tied to trust and to the capacity of facing risk.
In a time of harshness as ours, a time that can be defined of exodus, which pandemic has made even more evident, people can come back to ”an empty consciousness“ or to a new experience of bonds. Educating has to face the harsh experience of the building up of a moral conscience and to the duty of making justice and taking care.
The Law 488 of 1988 proposes for minors offenders “probation” a period during which the trial is suspended and some actions are promoted in order to repair the crime committed and to promote the reconciliation of the minor with the offended. The course aims to study some cases.
The course will finally analyse some reflection on Co.Re (community of restorative relations) which are particularly relevant in our time when living together has been shocked by risk, fractures, suspicion and by the “menace of the enemy” that has been constructed.
Some of the lessons of the course will be in the prison of Bergamo and in some restorative communities
The didactics includes frontal lectures, aiming to promote the student’s participation and interaction, with the aim of continual debate and exchange with them.
The lectures will also propose the meeting with social workers and the analysis of projects of territorial entities, especially in order to face the different fields of intervention.
There will be a group of study and research on the themes of restorative justice working in some of the prisons of Lombardy and some of the communities where people are living for probation.
The results of workshops will be presented and discussed in the course.
If the course is partially or totally taught online, some modification will be introduced in order to suit the online teaching mode.
During the lectures and the other connected activities the students will live opportunities of auto-evaluation and educational evaluation.
The examination will be an oral one. The exam consists of the test of the knowledge and the competences by means of several modalities of evaluation: testing and evaluating the abilities of critically analyzing the items of the course and motivate the acquired knowledge by debating the theoretical references, the eventual research works and case studies; testing and evaluating the acquired knowledge by an oral discussion of the theoretical and methodological social and educational references, with a special attention to the processes of restorative justice.
Besides, the students showing critical analysis, promoting new research questions, articulating the theories and the key issues debated during the course will gain the excellence.
The students are invited, during the teaching period, to control the different possible proposals of seminars and workshops connected with the course.
Erasmus students can use part of the bibliography partially or totally in a foreign European language but it must be agreed with the professor. One of the texts must be chosen among the ones indicated in the Italian bibliography. The exam can be discussed partially in a foreign European language, according to the individual background of the student and to her/his competences in languages.